Giuditta int. cabalistica
Consideriamo, come al solito, il libro di
“Giuditta” come un “sogno” collettivo in cui ciascuno di noi puo’
ritrovare il suo sogno personale suggeritogli dal Se’ per condurlo e
guidarlo sul Sentiero della Reintegrazione. Dopo aver sintetizzato e
adattato il libro a copione teatrale per poterlo rappresentare nel
nostro teatrino del Cis, ecco che questa nostra Giuditta, cosi’
semplificata e ridotta per necessita’ di “lavoro” all’essenziale, e’
pronta per essere posta sull’Albero e organizzata in un “viaggio
iniziatico”.
Partendo da una situazione interiore di lotta
tra il male, l’Avversario (Nabucodonosor) e il Bene (Israele, inteso
come colui che ha combattuto con la Divinita’ e gli uomini ed ha
vinto), la personalita’ (Betulia, citta’ di Israele) seguendo i
consigli del sacerdote Ioakim (la mente indirizzata verso il sacro)
attraverso la sofferenza e il timore (assedio, fame e sete),
attivando la Coscienza, il Coraggio e la Fede nel Signore,
(Giuditta), riesce a superare il difficile momento della “prova” e a
percorrere il tratto di Via che ha dinanzi.
Ora passiamo ad esaminare i significati dei
nomi dei personaggi del dramma.
Nabucodonosor (= demone annunciatore che
protegge o possiede il luogo) rappresenta, come abbiamo gia’ detto,
il male, il mentale negativo, dell’albero nero, ed e’ male perché
vuole porsi al posto del Signore, Jhw (Gdt. 3,8); egli e’ quindi
l’ego della personalita’ (del Luogo, Malkuth) che vuole essere
adorato come dio, che non accetta i suoi limiti (essere a servizio
del Se’, dell’Io Sono, del Cristo, della Coscienza, Daath), ma vuole
tutte le facolta’ della persona (popoli di oriente e d’occidente,
cioe’ le due colonne dell’Albero) sottomesse ai suoi interessi
egoistici.
Oloferne (= fortunato) e’ il suo potenziale di
forza militante, la sua “fortuna”, la sua carica passionale e
animica; questi e’ totalmente a servizio dell’ego, certo della sua
vittoria, presuntuoso e vanitoso, e impersona l’astrale negativo,
dell’albero nero.
Il Messaggero, che i popoli d’occidente inviano
ad Oloferne per trattare la resa, rappresenta la capacita’ che ha la
personalita’ di venire a compromessi con il suo “male”; esso, per
non rinunciare ad alcuni vantaggi, offre al male la sua
disponibilita’, spera cosi’, offrendosi, di non soffrire (=
s’offrire)… ma non si rende conto dell’inutilita’ della sua
decisione: infatti il risultato che ottiene e’ solo umiliazione e
sofferenza.
Ioakim (= Jhw voglia sollevare) simboleggia il
mentale bianco della personalita’, la sua capacita’ di capire che
cosa va fatto al momento giusto; tuttavia se tale capacita’ non
viene “sollevata”, innalzata verso la spiritualita’, da sola risulta
incapace di vincere il male.
Achior, che possiamo far derivare da Achicar (=
mio fratello e’ prezioso, v. Tb. 1,21) rappresenta il cuore dell’Albero, il suo centro Tiphereth (=
Bellezza); solo per inesperienza egli e’ dapprima un mercenario di
Oloferne, ma poi, dato che il suo sentire e’ retto e il suo pensiero
verace, quando ha conosciuto Giuditta e con lei il Signore Jhw,
diventa un vero israelita; per questo l’abbiamo posto prima
sull’albero nero e poi sull’Albero bianco.
Ozia (derivante da Azaria = Jhw ha aiutato)
corrisponde al centro Yesod (= Fondamento) dell’Albero bianco, egli
custodisce Betulia (= la casa di Jhw), e’ il capo degli anziani e
deve prendere le decisioni pratiche, egli vorrebbe obbedire a
Ioakim, ma conoscendo la sua debolezza e quella dei suoi
concittadini, e’ indeciso e pavido, solo con l’aiuto di Giuditta
puo’ salvare il suo popolo.
Infine, Giuditta (= la donna di Giuda = lode di
Jhw) rappresenta la Coscienza dell’Albero, la facolta’ intuitiva
del mentale che riceve la Grazia e agisce in “lode del Signore” per
la salvezza di Israele. Essa, recandosi nell’accampamento di
Oloferne con l’ancella, realizza la discesa agli inferi, seducendo
il capo degli forze nemiche, “scioglie” o meglio dissolve i centri
dell’albero nero, uccidendo Oloferne, ne prosciuga la “fortuna” e
conquistando il suo bottino di guerra, opera la trasmutazione
dell’energia negativa in positiva, recuperandola tutta per l’Albero
bianco. Con lei abbiamo la prefigurazione della Resurrezione dal
sepolcro quando torna dall’accampamento in Betulia e la
prefigurazione dell’ Ascensione in cielo quando viene glorificata da
tutto il popolo e dal sacerdote di Gerusalemme Ioakim. Grazie. F.V.
GIUDITTA -
ALBERO CABALISTICO
GIUDITTA:
Il copione
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