MOSE' 2

 

“Mose`2 ” interpretazione  cabalistica                  

Consideriamo  questa seconda parte  della storia del grande condottiero di Israele come un “sogno” collettivo in cui ciascuno di noi può, identificandosi con il protagonista della storia, e interiorizzando tutti i personaggi, ritrovare il suo sogno personale suggeritogli dal Sé per condurlo e guidarlo sul Sentiero della Reintegrazione. Dopo aver sintetizzato e adattato anche questa parte della Bibbia a copione teatrale per poterla  rappresentare nel nostro teatrino del CIS, ecco che questo nostro Mose` 2 cosi` semplificato e ridotto per necessità di “lavoro” all’essenziale, è pronto per essere posto sull’Albero e organizzato in un “viaggio iniziatico”, vale a dire considerato come una discesa agli inferi e una risalita sull’Albero, e noi, come al solito, in questa particolare ottica interpretiamo i vari avvenimenti della vicenda.
Mose`, (= il salvato dalle acque, che abbiamo collocato in Malkuth, come gia` in Mose`1),  obbediente agli ordini del Signore, riesce a portar fuori dall’Egitto (il male che lo teneva in schiavitu`) il popolo di Israele (= colui che ha lottato con gli uomini e con Dio e ha vinto). Abbiamo posto il “passaggio dell’Angelo” e la conseguente morte dei primogeniti egiziani nello Yesod dell’Albero bianco, come punto di partenza del percorso compiuto dalla personalita` nella sua lotta del Bene contro il male; questa personalita`a questo punto ha gia` ottenuto una prima grande vittoria, ma per poter rendere tale vittoria duratura e` necessario il ripetersi del ‘rito’ nel tempo, col sacrificio dell’Agnello, che abbiamo posto in Tiphereth, il cuore dell’Albero: esso deve essere sacri-ficato per sempre a YHWH.  La seconda grande vittoria di Israele e` quella di riuscire a strappare  all’albero nero (Egitto e egiziani) molte ricchezze (energie in precedenza erroneamente qualificate e ora recuperate): si fecero dare dagli egiziani oro e vesti. La terza vittoria, la decisiva, si ottiene poi col “passaggio del Mar Rosso” da cui non si torna indietro: in quel giorno il Signore salvo` Israele dalle mani degli egiziani; questo passaggio simboleggia il taglio definitivo tra quella che era sottomissione, passiva obbedienza, al male e liberta` di potersi dirigere verso il Bene, la Terra Promessa. Ora, se la personalita`, dopo un determinato periodo di purificazione nel deserto (la desertificazione necessaria ad ogni ascesi) fosse totalmente e gioiosamente obbediente al Signore, sotto la guida di Mose`, il portatore della Sua Voce, arriverebbe senza sofferenze e senza perdite alla Méta (la Gerusalemme celeste), purtroppo cio` non avviene perché essa e` di dura cervice, incostante, infedele, superba e traditrice, pertanto non le sara` concesso l’ingresso nella Terra Promessa; a lei no, ma solo alla sua ‘discendenza’.
Abbiamo posto all’interno del Malkuth Aronne (= grande), Giosue` (= YHWH salva)  e Cur (= Hur = bambino) questi  personaggi  costituiscono la ‘forza’ interna di Mose`, ma mentre Giosue` e Cur sono la sua forza ‘nuova’, quella che alla sua morte guidera` il popolo nella Terra Promessa,  Aronne e` invece quella ‘vecchia', infatti e` il fratello maggiore di Mose` e nella vicenda del ‘vitello d’oro’ non avra` il coraggio di imporsi al popolo ribelle. Anche il suocero di Mose`, Ietro (= preminenza) l’abbiamo posto nel Malkuth come sua capacita` razionale, che gli suggerisce l’organizzazione della gestione del ‘popolo’ per mantenere l’ordine e la giustizia nell’equilibrio piramidale (capi di migliaia, di centinaia, di cinquantine, di decine). Abbiamo poi collocato Maria (la Veggente, profetessa), sorella di Mose`, in Yetzirah, l’astrale bianco; essa e`, con tutte le donne israelite, l’anima dell’Albero, ne e` la musica e il canto, la forza del sentimento e dell’amore. 
Ma ecco gia` che, subito dopo il passaggio del mar Rosso, cominciano le mormorazioni e le ribellioni del popolo, della personalita` che non accetta il sacrificio e le difficolta` della desertificazione, teme di soffrire la fame e i disagi, e per questo riesce ad ottenere dal Signore la manna (= sostanza fine, granulosa, dolce, che potrebbe essere omologata all’ intuizione) e le quaglie (carne tenera e saporita, che potebbe simboleggiare il pensiero elevato), dunque cibo eletto, spirituale, che abbiamo posto nel mentale bianco; per non parlare poi del timore di non aver acqua da bere quando il Signore e` la Fonte inesauribile d’ogni cosa… e cosi` l’acqua che sgorga dalla roccia del deserto a Massa (= tentazione) e Meriba (= litigio) non puo` che portare all’arrivo di Amalek (= Amelio, Emilio, = rivale) il capo degli Amaleciti, che venne a combattere contro Israele. Abbiamo posto le ‘mormorazioni’ sull’astrale dell’albero nero e Amalek ed i suoi soldati nel Tiphereth, nel cuore dell’albero nero, egli puo` essere sconfitto solo se Mose` tiene le braccia alzate, cioe` solo quando le sue braccia vengono usate come antenna per captare la forza di YHWH e trsmetterla al popolo: e` questo un momento particolarmente difficile e faticoso del viaggio, ma superato anche questo, e avendo Israele promesso fedelta` e obbedienza (“quanto il Signore ha detto, noi lo faremo”), finalmente puo` conoscere la "Legge".  Abbiamo collocato i 10 Comandamenti, sul Geburah bianco; la` dove c’era stata la caduta, (v, commento alla Genesi cap.3) avviene la riparazione, con l’osservanza della Legge. (v. collocazione della Legge sull’Albero in commento a Tobia cap. 4). Ma il popolo non ha ancora ricevuto dalle mani di Mose` la Legge che gia` si e` ribellato di nuovo e ha tradito la precedente promessa; ecco che pretende da Aronne un idolo da adorare: il vitello d’oro. Se le ‘mormorazioni’ della personalita` contro il Se` e la sua Voce, la Coscienza, potevano essere collocate sull’astrale nero come relative ai vizi di accidia, invidia, gola, avarizia e lussuria, l’idolo del ‘vitello d’oro’ non puo` che corrispondere al mentale nero: ira e superbia; esso e` il rifiuto della Legge stessa che era stata appena donata dal Se`. Averlo voluto e` un ritorno alla condizione di schiavitu`, molto simile a quella gia` vissuta prima del ‘passaggio dell’Angelo’ e questa scelta non puo` che rallentare drasticamente il percorso reintegrativo. Ci vorranno altri simbolici ‘40 anni’ per giungere in vista della Terra Promessa. Che possiamo dire? Solo “buona fortuna a te, Israele!”.

Grazie. F.V.

 

 

 

 

ALBERO CABALISTICO DI MOSE' 2

 

 

MOSE' 2: Il copione

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