SAMUELE E SAUL

 

 

Samuele e Saul int. cabalistica

Consideriamo, come al solito, il libro biblico “1Samuele” come un “sogno”  collettivo in cui ciascuno di noi può  ritrovare il suo sogno personale suggeritogli dal Sé per condurlo e guidarlo sul Sentiero della Reintegrazione. Dopo aver sintetizzato e adattato la prima parte del libro a copione teatrale per poterla  rappresentare nel nostro teatrino del Cis, ecco che questo nostro Samuele, così semplificato e ridotto per necessità di “lavoro” all’essenziale, è pronto per essere posto sull’Albero e organizzato in un “viaggio iniziatico”. 
Si parte da una situazione interiore di carenza di un vero “giudice e profeta” in Israele. Per Israele, noi intendiamo “colui che ha combattuto con la Divinità e gli uomini ed ha vinto”, quindi Israele va inteso come una personalità che è volta alla ricerca del Sé e che ha già sperimentato in qualche modo l’esperienza mistica. A causa della vecchiaia di Eli (l’atteggiamento mentale indirizzato verso il sacro ma ormai affievolito e carente) e dell’indegnità dei suoi figli, (della pochezza  che egli nella sua vita ha prodotto) la personalità nella sua componente fisica (Anna, una madre di Israele) seguendo il suo cuore e con la benedizione dello stesso sacerdote Eli  partorisce e dona  al Signore il figlio Samuele, che per tutta la sua vita guida il popolo saggiamente. Samuele rappresenta quindi il  mentale dell’Albero Bianco che sa mantenere Israele nel giusto rapporto con Jhwh.  Però Israele non è contento di avere un giudice, vuole un re che lo governi (è questo il periodo in cui storicamente il popolo ebreo cessa di essere nomade e si stabilisce durevolmente nei territori occupati) ed ecco allora la necessità di eleggere un sovrano vero, che sancisca il possesso della terra. Ma Israele ha già  il su Re, è  Jhwh, l’Io Sono, il Sé, e questa richiesta di volere assolutamente un re terreno per essere come tutti gli altri popoli, risulta essere un tradimento nei riguardi del Signore. Di fatto questo Israele, questa personalità antepone gli interessi materiali a quelli dello Spirito. Tuttavia e nonostante tutto il Signore concede il re: sarà prima Saul,  e poi David.

 

 Ora passiamo ad esaminare i significati dei nomi dei personaggi del dramma.

Anna (= ricca di grazie) è il primo personaggio che compare: essa è sterile, non ha ancora partorito, avrà il figlio desiderato, ma tardi, come Sara, Rebecca e Rachele, perché il frutto della maturità è speciale e destinato a grandi cose. Ad essa abbiamo attribuito la valenza di Assiah, il piano fisico, e più propriamente di Malkuth, il piede dell’Albero, senza di cui non è possibile  la risalita.

Eli (= elevato) è il vecchio sacerdote-giudice, ormai stanco ed esaurito, i cui figli si sono traviati e sono passati ad alimentare l’albero nero; a lui abbiamo attribuito la sephirah Yesod, il Fondamento, la porta dei mondi sottili.  Egli ha il compito di educare Samuele e lo fa egregiamente.

Samuele ( = nome del Signore o anche: il Signore ascolta) come abbiamo già detto, è il protagonista della nostra storia, e l’abbiamo omologato al mentale dell’Albero Bianco, Briah, la mente che opera per la Reintegrazione, in obbedienza all’Io Sono. 

Il  Profeta che predice ad Eli la morte dei figli è una specchiatura dello stesso Eli, che, essendo retto, sa vedere chiaro nella sua situazione.

La Voce del Signore, che parla a Samuele, rappresenta ovviamente Jhwh, l’Io Sono, la Coscienza, Daath, la possibilità dell’uomo di contattare il mondo Divino delle Cause Prime, Atziluth.

Il Messaggero che annuncia ad Eli la morte dei due figli e la perdita dell’Arca, simboleggia come il Profeta, una sua ulteriore capacità di premonizione,  appartenente sempre alla sfera di Yesod.

Gli Anziani che insistentemente chiedono a Samuele, da parte del popolo, il re, rappresentano il mondo dei desideri, astrale dell’Albero Bianco, Yetzirah,  che non sa ascoltare i consigli della mente (Samuele) e  cede alle richieste del fisico (il popolo).

Saul (= richiesto al Signore) e’ il re prescelto, unto da Samuele secondo le indicazione di Jhwh, simboleggia il cuore dell’Albero e lo abbiamo collocato in Tiphereth, La Bellezza.. Finchè egli obbedisce agli ordini del Signore che gli giungono attraverso Samuele, vince le sue battaglie e governa con successo, ma quando per paura ed orgoglio si arroga il compito del sacerdote e offre sull’altare l’olocausto (compito di Samuele e non suo) comincia a decadere. Infatti per questo l’abbiamo collocato anche nel mentale nero, perché orgoglio e arroganza sono vizi  e competono il contro-albero. Inoltre Saul incorre in una ulteriore grave mancanza verso il Signore: disobbedisce all’ordine ricevuto di votare allo sterminio Agag, il re di Amalek,  le sue ricchezze e il suo bestiame, che rappresentano l’astrale negativo, il male che va estirpato completamente, onde evitare che si rigeneri all’interno dell’Albero. Saul per paura (del popolo), per attaccamento (alle ricchezze di Agag), per arroganza (verso Samuele), si ribella ai comandi del Signore e viene rigettato. Samuele lo piange ma non può far nulla per recuperarlo e, obbediente al Signore, va in cerca del nuovo re.

David (= il molto amato), figlio di Iesse (= uomo del Signore) subentra a Saul nella sephirah Tiphereth; così con il cuore rinnovato, Israele si prepara alla edificazione del suo Regno.

Grazie. F.V.

 


 

 

SAMUELE E SAUL - ALBERO CABALISTICO

 

 

SAMUELE E SAUL: Il copione

INDIETRO