Consideriamo questa
sintesi della vita del profeta Elia, tratta dai libri 1Re e 2 Re
della Bibbia, in cui abbiamo raggruppato gli episodi piu` salienti
del ministero del piu` grande profeta di Israele, come un “sogno”
collettivo in cui ciascuno di noi può,
identificandosi con il protagonista della storia, e
interiorizzando tutti i personaggi, ritrovare il suo sogno personale
suggeritogli dal Sé per condurlo e
guidarlo sul Sentiero della Reintegrazione. Dopo aver sintetizzato e
adattato anche questa parte della Bibbia a copione teatrale per
poterla rappresentare nel nostro teatrino del CIS, ecco che questo
nostro Elia semplificato e ridotto per necessità
di “lavoro” all’essenziale, è pronto per
essere posto sull’Albero e organizzato in un “viaggio iniziatico”,
vale a dire considerato come una discesa agli inferi e una risalita
sull’Albero.
Elia, (= Yhwh e` il mio Signore), profeta d’Israele, rappresenta il
nostro Assiah; puo` essere considerato come una personalita` che e`
al servizio del Se`, perché ode la Voce del Signore e ubbidisce ai
suoi comandi, ma che sta attraversando un momento assai difficile
nella sua storia: Acab (= fratello del padre), re d’Israele, ha
dimenticato il Signore e i suoi comandi e si e` prostituito a Baal
(= signore degli inferi), sposando la figlia del re di Tiro, Izebel
o Gezabele (da sebul= sovranita`= figlia del re); questo matrimonio
ha portato all’idolatria Israele ed Elia ha proprio il compito di
ricondurre Israele al Signore. Abbiamo attribuito ad Acab (Netzach
nero) e a Izebel (Hod nero) l’albero dell’astrale volto al male,
ponendo al suo interno il re dei Siri Ben Adan che dovrebbe essere,
per ordine del Signore, votato allo sterminio e che invece Acab
salva dalla morte per falsa compassione (allo stesso modo Saul,
disobbedendo agli ordini di Samuele, aveva risparmiato il re Agag -
cfr. 1Sam 15,8-33 - ed era sta rigettato), ma il male va estirpato
alla radice, volerlo “salvare” significa solo provocare ulteriori
sofferenze e perdita di energie.
In questo Albero cabalistico abbiamo attribuito all’astrale bianco
la Vedova e suo figlio (Yesod bianco), quali forze astrali positive
di Elia che contribuiscono a nutrirlo e a renderlo atto alla sua
missione; Elia ‘deve’ resuscitare il bambino per poter ricevere,
attraverso di lui che gli fa da ‘coppa’, il soffio vitale dello
Spirito.
Abbiamo attribuito al mentale bianco l’Angelo del Signore che guida
e indirizza Elia nei momenti piu` difficili, in contrapposizione a
Baal e ai suoi profeti, mentale nero di Israele, che debbono essere
distrutti insieme a Acab, Izebel e Acazia, per consentire la
risalita dell’Albero bianco. Cio` che colma la misura e decreta la
loro distruzione e` l’ingiusta lapidazione di Nabot programmata da
Izebel. Abbiamo posto Nabot (= l’annunciatore) e la sua vigna sempre
nell’Assiah, considerandolo come terra fertile e produttrice di
‘vino’ che Acab vuole possedere proditoriamente. Insieme a Nabot, ma
nella parte inferiore, di Assiah, abbiamo collocato i 3 Capitani con
i loro 50 uomini inviati da Acazia per intimorire Elia. I primi 2
vengono divorati dal fuoco: essi rappresentano le energie fisiche
inutilmente bruciate per essere state asservite dal male, l’ultimo
Capitano invece si salva perché umilmente si affida alla compassione
di Elia.
Acazia, devoto di Baal-Zebub (mentale nero), rappresenta il figlio
dell’albero nero, il Tiphereth nero, in contrapposizione ad Eliseo
(= il Signore salva), il Figlio dell’Albero bianco, a cui abbiamo
attribuito il Tiphereth bianco.
Elia che, sul carro di fuoco viene assunto in Cielo, come Enoch, (Gn.
5, 24) rappresenta quella parte dell’umanita` che dopo essere
divenuta Israele (= colui che ha combattuto con gli uomini e gli dei
e ha vinto), riesce finalmente ad identificarsi col Se` e che,
quando e` giunto il suo momento, si reintegra nell’Assoluto, se ne
va, esce dalla manifestazione, ma lascia al suo posto un ‘Eliseo’.
Eliseo e` il nuovo profeta, egli incarna i due terzi dello Spirito
di Elia, (se ne incarnasse l’intero, verrebbe immediatamente anche
lui assorbito dal Fuoco) e lo sostituisce, seguitando ad istruire e
guidare Israele. In questa meravigliosa successione sacerdotale,
ritroviamo il continuo rinnovamento del rapporto tra il Creatore e
la creatura, tra l’Essere e il divenire, tra la Sostanza e la forma,
nel perpetuarsi della Divina Storia in cui l’Assoluto si fa “Io
Sono” per poter esistere e poi Salvarsi.
Grazie. F.V.
ELIA -
ALBERO CABALISTICO
ELIA:
Il copione
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